Le origini della ricerca orafa contemporanea: il gioiello da opera artigiana a opera d’arte - nona parte

L’ornamento contemporaneo si riappropria di significati che la società consumistica, figlia dell’industrializzazione massificata e del benessere, ha cancellato. Esso può essere ancora l’archetipo prediletto del pensiero e delle esigenze umane.

Le coeve sperimentazioni nel campo delle arti visive diventano spesso i linguaggi culturali da cui trae spunto l’orafo artista per le sue creazioni; mentre le nuove tecnologie sono i «nuovi strumenti» che egli «può utilizzare per i suoi intenti creativi», superando il pregiudizio che vuole l’intervento della macchina e della tecnologia motivo di svilimento dell’atto artistico. L’inglese David Watkins (1940), ad esempio, direttore della sezione dei metalli del Royal College di Londra, utilizza, per la prima volta, vent’anni fa, il computer come strumento di design.

Il rapporto fino ad ora inscindibile tra il gioiello e il corpo umano, dovuto alla sua natura fondamentale di ornamento, diventa più labile, tanto da considerare il gioiello contemporaneo protagonista di performance e installazioni.

Per poter indossare questi ornamenti bisogna avere una visione della vita più disincantata, meno convenzionale, bisogna essere in grado di intuire messaggi nascosti tra le cose e di continuare a meravigliarsi di fronte ai nuovi e continui stimoli che le cose stesse ci offrono. Mi piace ricordare a tal proposito l’attuale direttore della scuola Massana di Barcellona, Ramón Puig Cuyás (1953) che sa trasformare relitti della vita quotidiana – pezzi di metallo, bottoni, legno e pietre – in un tutto significante, come reperti del tempo, condensazioni di storie da indossare.

Il gioiello contemporaneo è più “democratico” di quello tradizionale, in quanto può essere indossato da tutti quelli che hanno una particolare capacità di interpretare liberamente l’arte di adornarsi. Una collana di carta rigida dell’olandese Nel Linssen (1935), accomuna per esempio, una volta indossata, la ricca collezionista in cerca del monile inconsueto, scioccante, e la giovane ragazza che non si sente a suo agio con una collana di perle, ma preferisce presentarsi agli altri con una collana, delicata, naturale e concettuale, come appunto può essere quella di carta.

L’ornamento contemporaneo è un’espressione della propria singolare personalità e difficilmente può essere un “bene di famiglia” trasmissibile di generazione in generazione perché non può essere indossato da persone diverse senza cambiare significato e valore (ideale).