Le origini della ricerca orafa contemporanea: il gioiello da opera artigiana a opera d’arte - terza parte

Direttamente ispirata ai principi dell’Arts and Crafts è la cultura Art Nouveau che nasce in Francia negli stessi anni.

Nel periodo Liberty, anche l’oggetto di uso quotidiano era prima di tutto ornamento in quanto il valore estetico non è riservato agli ornati, ma si fa tutt’uno con la funzione; e il rispetto intelligente e sensibile della funzione costituisce la forza espressiva degli ornati medesimi e ne elimina la gratuità.

A maggior ragione, nel campo del gioiello, il valore della creazione non era più legato alla preziosità del materiale, ma all’innovazione stilistica. La natura e la vita diventarono le nuove fonti d’ispirazione dell’arte: insetti, fiori, da sempre relegati al campo delle scienze, divennero i nuovi motivi iconici. Linee fluide e sinuose animavano qualsiasi espressione dell’arte figurativa e decorativa, in quanto ogni oggetto, appartenente alla realtà quotidiana, doveva riflettere il gusto della nuova epoca. L’interesse diffuso allora per le culture orientali aveva improntato le forme dei gioielli ad una forte stilizzazione, come silhouette tridimensionali. Madreperla, vetro opalescente, conchiglie, avorio, uniti ai colori liquidi e brillanti dello smalto erano i nuovi materiali preziosi.

I più grandi orafi rappresentanti dello stile Art Nouveau furono i francesi.
René Lalique (1860-1945) è colui che trasformò il gioiello da portatore di meri valori decorativi, a strumento di diffusione stilistica, segno del genio creativo che lo aveva ideato. I suoi pezzi erano realizzati soprattutto in materiali non preziosi quali il corno e il vetro
.

Sull’esempio della Guild of Handicraft di Ashbee, Joseph Hoffmann (1870-1956) e Kolo Moser, insieme all’industriale Fritz Waerndorfer, fondarono nel 1903, a Vienna, le Wiener Werkstätte (Officine Viennesi). Nel 1905 Carl Otto Czeschka (1878-1960) collaborò con le Wiener, fornendo progetti per gioielli improntati a motivi decorativi vegetali e animali. Le attività delle officine cessarono definitivamente nel 1932.