Le origini della ricerca orafa contemporanea: il gioiello da opera artigiana a opera d’arte - seconda parte

Le origini della ricerca orafa contemporanea si individuano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, nel momento in cui si cerca di superare il divario tra arti minori e maggiori, rivalutando artisticamente la creazione artigianale.
Sul finire dell’Ottocento voci isolate di liberi pensatori si contrapposero allo svilimento della creazione manuale ad opera della civiltà delle macchine. Un po’ in tutta Europa si sentì l’esigenza di rapportare in modo nuovo la società e l’ambiente al mondo dell’arte.

Il movimento inglese Arts and Crafts, ispirato dagli scritti di William Morris e John Ruskin, riteneva che la qualità della vita fosse stata notevolmente compromessa «dall’intrusione della macchina nella società»; perciò l’unica soluzione era che l’arte facesse di nuovo parte dell’esperienza quotidiana di ognuno grazie all’uso di manufatti 

creati artigianalmente, in quanto «specialmente quelli che presentavano imperfezioni e irregolarità dovute alla mano o all’“anima” dell’artista», erano «di gran lunga superiori, in senso morale ed estetico, agli impeccabili oggetti levigati e senz’anima prodotti dalla macchina».

Chi lavorava nei circoli Arts and Crafts si dedicava personalmente ad ogni fase di lavorazione di un manufatto, dall’ideazione al prodotto finito.

Allo stesso tempo, gli artisti e gli architetti erano incoraggiati ad ampliare i loro orizzonti e a esercitare i loro talenti in altri campi, incluso il disegno di gioielli.

Numerosi artisti si dedicarono alla realizzazioni di ornamenti unici. Si ricorda soprattutto il nome di un grandissimo sperimentatore: Charles Ashbee (1863-1942), architetto e orafo autodidatta. Nel 1888 inaugurò ufficialmente la scuola Guild of Handicraft il cui obiettivo era quello di coniugare progettazione innovativa e competenza artigiana.

I gioielli prodotti nell’ambito Arts and Crafts erano accomunati dalla predilezione per la lavorazione a mano delle superfici metalliche, per pietre a taglio cabochon dai colori tenui, per smalti e per «temi decorativi riferiti ad un passato preindustriale romanzato»15.
È in questo momento che nasce il concetto di “gioielleria d’arte” e l’oreficeria contemporanea è «erede e continuatrice» della cultura dell’
Arts and Crafts.

Era iniziata per il gioiello la “riabilitazione” per cui esso entrava a buon diritto nelle più alte sfere dell’arte.